Se i segnali si fanno sempre più nefasti e gli spazi per i giornali sembrano restringersi di più ogni giorno che passa, un’altra cosa sembra essere paradossalmente sempre più vera: non c’è mai stato così tanto giornalismo disponibile e mai in forme così tanto sfaccettate e multidimensionali. Un giornale oggi è tante cose allo stesso tempo, per tanti pubblici diversi allo stesso tempo: è un’edizione online, è un’edizione digitale, è su carta, è sui social media, è sugli smartphone, è sui Google Glass, è gli eventi che organizza.
Le forme del giornalismo, forse, non hanno più i confini chiarissimi di un tempo, ma di sicuro sono aumentate e si sono ibridate come mai in precedenza. Quello che davvero non funziona più sono i vecchi modelli di business, su cui si sono fondate le certezze che da un certo momento in avanti hanno smesso di essere tali e hanno al contrario iniziato addirittura a pesare come zavorre. Guardare indietro è impossibile, guardare al presente forse fa paura. Il futuro, però, è da inventare.
All’interno dell'ebook abbiamo cercato di guardare oltre questo passaggio, andando a parlare con persone che stanno già plasmando pezzi del futuro di questo settore: ricercatori, analisti, giornalisti spesso visionari ma che si stanno già muovendo come se i prossimi 5 anni fossero già trascorsi, cercando di non commettere gli errori del passato.
Ora, nel 2015, le soluzioni cui ricorrere non possono più essere univoche e adatte a tutti e quasi sicuramente nessuna testata giornalistica troverà più una soluzione buona e che funzioni per sempre. Quella cosa finora conosciuta come giornale è destinata a trasformarsi nel tempo e il perché è stato scritto da George Brock nel suo ultimo libro Out of Print: il cambiamento è l’unica costante del giornalismo. In fin dei conti non è mai stato altrimenti e Internet ha imposto a tutti nuovi ritmi e nuove sfide.
Dove siamo, ora? Difficile dirlo. Le cose per l’economia dei giornali tradizionali vanno sempre peggio, mentre nuove esperienze che hanno saputo adottare e modificare i propri linguaggi all’online iniziano a mostrare come non sia invece impossibile riuscire a galleggiare nelle acque agitate del Web. L’unico fondamento da imparare a memoria è che i giornali non hanno più alcuna esclusiva, non sono più la fonte unica di informazione di una società così radicalmente trasformata. L’ebook prosegue in senso inverso: prima le soluzioni, poi le analisi dei problemi, purtroppo molto più noti dei loro antidoti.
Se all’inizio andremo a guardare agli scenari possibili e più vitali, le ultime interviste che leggerete qui mettono a fuoco la condizione attuale, approfondendo alcune delle questioni “fondamentali”. Il giornalismo non è morto, il giornalismo è cresciuto.
- TITOLO : Next Journalism
- Sottotitolo : Il giornalismo di domani, raccontato da chi lo sta cambiando
- Autore : Philip Di Salvo, Valerio Bassan
- Numero Pagine : 111
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- nell'Archivio N° : 5
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